Il tutto è nato dall’esigenza di sistemare in modo
definitivo quello che in una decina d’anni ho costruito qui a Castelfranco.
L’estate scorsa inizio a guardarmi intorno, inizio a sondare
il territorio, e ad ottobre, dopo appena due mesi, trovo quella giusta! Quella
che soddisfa tutte le mie esigenze.
Mi lancio quindi in un’impresa che può sembrare, di questi
tempi, azzardata e rischiosa.
Avete capito di cosa si tratta?
Sto parlando del cosiddetto “investimento sul mattone”.
Mi sono lanciato in questa impresa che mi rivoluzionerà la
vita per i prossimi anni a venire, e ho comprato un appartamento. Rapporti con banche, notai, agenzie e altri
enti. Nell’insieme non sono facili da gestire, ma con la giusta dose di
pazienza, chiarezza di idee e di nuovo pazienza, la ricetta funziona.
La parte più divertente è stata scegliere l’arredamento. Non
è stato semplice, perché i gusti son gusti, ma i capitali non sempre sono
illimitati! Ma ho trovato una modalità che mi ha consentito di recuperare pezzi
di design e di pregio senza venire a compromessi con la moda del momento, stipata
nei tanti e spesso anonimi mobilieri che si trovano in giro. In tutto questo,
internet, i mercatini dell’usato e più di qualche rotolo di carta vetrata sono
stati decisivi! È stato un vero e proprio viaggio per le strade meno battute
del Veneto, quelle in cui non sai mai cosa aspettarti. Ho conosciuto persone
incredibili, che attraverso i vari siti di annunci vendono le cose più
impensabili. Ma la cosa sconcertante è che ho trovato tutto quello di cui avevo
bisogno! Senza accontentarmi per amore della comodità.
L’ispirazione l’ho trovata ovunque: in siti di design,
vecchi film e anche in natura. Ricordo infatti una settimana in particolare, in
cui mi scervellavo per trovare un attaccapanni che rappresentasse anche un
pezzo di arredo. Tutto quello che trovavo in giro era anonimo, preconfezionato,
“normale”. Camminando lungo una spiaggia
ancora semideserta, una mattina di primavera, trovo quello che fa al caso mio:
un bel tronco d’albero, sbiancato dalla salsedine e dal sole. Non ci penso due
volte! Lo raccolgo, e una volta a casa corro dal ferramenta a comprare ganci e
supporti. Ora è diventato il mio bellissimo attaccapanni…ed ogni volta che lo
guardo è come se il mare fosse ad un passo da casa.
Sì, il risparmio è una necessità. Ma la cosa che è balzata
agli occhi prepotentemente è il calore che si trova dentro ad una casa di
estranei conosciuti in internet a causa di un divano. E quel calore mi
avvolgerà ogni volta che guarderò il tavolo del soggiorno, le sedie in legno
del 1950, gli sgabelli del tavolo in
cucina, la locandina di una mostra di Monet a Parigi, la seduta in legno veccio
de pesso che ora sorregge una lampada a uovo.
Questi oggetti sono ora pronti per scrivere una storia nuova, ma già un
pò vissuta da altri.
Dopo 7 mesi quindi eccoci qui, con l’80 per cento di casa
arredata con mobili e pezzi usati, alla faccia dello spreco, e alla faccia
della paura dell’ignoto..
Con questo post volevo raccontare la mia esperienza, e anche
far capire che aiutare il nostro ambiente si può eccome! I mercatini dell’usato
e i siti di annunci sono pieni di oggetti che aspettano solo che qualcun altro
gli dia nuova vita e nuovo valore, e non li consideri spazzatura solo perché
sono un po’ impolverati. Inoltre la
soddisfazione di un piccolo restauro è impagabile.
Provare per credere!