domenica 11 settembre 2011


RITORNO ALLA NORMALITA'

Oggi è un giorno particolare per svariati motivi. Innanzitutto è una data ormai entrata nella storia per ciò che successe 10 anni fa a New York. Non è mia intenzione esprimere in questa sede opinioni od impressioni o riflessioni, in altri siti c’è chi è molto più bravo di me a farlo. 

Oggi è un giorno particolare anche perché domani iniziano le scuole, e si riprende il ritmo di sempre.

Oggi è un giorno particolare anche per il mio collega algerino, rientrato da un viaggio nel suo paese rimandato per quattro anni. Domani lo aspetta il lavoro pesante ed impegnativo di sempre.

Oggi non posso fare a meno di ricordare, con un pizzico di nostalgia, l'esperienza forse più intensa, per profumi e particolarità, di quest'estate, legata alla raccolta di spezie effettuata assieme a mia mamma. 
Al supermercato, all'atto di acquistare certi prodotti, non sempre ci si rende conto del lavoro certosino che ci può essere dietro. In questo caso è una raccolta faticosa:  innanzitutto il caldo non aiuta, nondimeno è necessaria una discreta manualità e pazienza. 
Ci siamo dedicati al timo e alla salvia, piante che crescono spontanee lungo i muri a secco delle campagne siracusane. La fase della raccolta è situata nel tardo pomeriggio. Le piante sono dure e rinsecchite, quindi sono necessari un coltello o una forbice per estirpare i gambi dal terreno arso dal sole.
Le foglie sono già secche, e devono solo essere staccate dai gambi, per poi essere passate in un macinino elettrico. Il risultato consiste in una polvere di profumo sminuzzato, da riporre nei vasi di vetro, che ne imprigionano l'aroma. 

Come un mercante di tempi lontani sono arrivato a Venezia carico di spezie, alcune mi erano state spedite dalla Turchia, altre erano il frutto del lavoro fatto con mia madre. Sarebbe stato arduo giustificare tutte quelle polveri all'agente doganiere il cui pastore tedesco mi si era parato davanti all'uscita del gate, forse incuriosito dal profumo insolito che proveniva dal mio borsone. Dopo qualche secondo di reciproca curiosità, ognuno ha poi proseguito per la sua strada. 

Cosa resta da dire? 

Buon inizio di normalità a tutti!